Il favoloso mondo di Faber&Faber

Il favoloso mondo di Faber&Faber

Un uomo senza testa, stretto in un impermeabile sgualcito, è in attesa che una porta si apra.

La copertina di quel libro, svuotata di ogni colore, mi colpì.

Mi fu subito evidente come quell’immagine, concisa ed essenziale, fosse riuscita a fare una stupefacente sintesi visiva di quelle pagine che raccontavano le inquietanti vicende (che ben conoscevo) di “Ritorno a casa” di Harold Pinter.

E fu così che, in quella libreria di Londra, abbandonai momentaneamente il mio amato Harold e varcai la soglia di quelle evocative e raffinate copertine per entrare nel favoloso mondo di Faber&Faber.

Premetto subito, per chi come me avesse meno dimestichezza con le letture in lingua originale, che Faber&Faber è una vera e propria istituzione.

E’ una delle case editrici indipendenti più importanti al mondo: ha pubblicato le opere di ben tredici premi Nobel per la Letteratura – da TS Eliot (1948) a Kazuo Ishiguro (2017), da Samuel Beckett (1969) a Harold Pinter (2005) – e di sette vincitori del “Booker Prize”, il premio letterario istituito nel 1968 e assegnato ogni anno al miglior romanzo scritto in inglese e pubblicato nel Regno Unito.

Quest’anno Faber&Faber spegne ben novanta candeline e celebra il suo compleanno con la pubblicazione di “Faber & Faber: The Untold History of a Great Publishing House”, un libro scritto da Toby Faber, nipote di quel Geoffrey Faber che nel 1929, a Bloomsbury, fondò quasi per caso la celebra casa editrice. La storia di un’impresa familiare che, nata nel periodo della Grande Depressione, è stata capace di mantenere la propria indipendenza anche nei momenti più difficili della sua lunga vita, sopravvivendo gloriosamente alla grave penuria di carta durante la Seconda Guerra Mondiale e alla crisi economica degli Anni Settanta.

Faber&Faber

Attingendo da lettere, diari e documenti d’epoca, l’autore ci svela successi e fallimenti imprenditoriali, intuizioni geniali, storie non raccontate dietro alcune delle più grandi opere letterarie del XX secolo.

Non una cronaca asciutta e noiosa delle altalenanti vicende di un’azienda che ha attraversato quasi un secolo di storia ma una coinvolgente narrazione che si dipana attraverso le paure e le speranze delle persone che nel tempo hanno reso Faber&Faber quella che oggi è.

Dimenticavo di dirvi che l’immagine di quell’uomo senza testa è del grande artista polacco Andrzej Klimowski che nel 1980 cominciò a lavorare per Faber&Faber illustrando tutte le copertine dei libri di Harold Pinter.

Ph Google.com

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