Il grande pubblico lo conosce grazie ai ruoli di Gandalf ne “il Signore degli Anelli” e di Magneto nella trilogia di “X-Men”.
In realtà lui, Sir Ian McKellen classe 1939, è uno dei più grandi interpreti shakespeariani esistenti con una carriera cinquantennale consacrata soprattutto al mondo del palcoscenico.
McKellen muove i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo nei campi estivi organizzati dalla sua scuola a Stratford-upon-Avon, città natale di Shakespeare, dove, in occasione delle celebrazioni in onore del Bardo, ha la possibilità di assistere alle performance di grandi come Laurence Olivier, John Gielgud, Ralph David Richardson.
A tredici anni interpreta il suo primo ruolo, quello di Malvolio ne “La dodicesima notte”. Da allora continua a recitare in varie compagnie regionali per poi debuttare sulla scena londinese nel 1964, anno in cui viene chiamato da Sir Laurence Olivier a far parte della National Theatre Company dell’Old Vic.
Negli anni successivi interpreta numerose parti da protagonista e nel 1974 si unisce alla Royal Shakespeare Company.
Negli anni continuerà a calcare il palcoscenico sempre con grande successo di pubblico e di critica, interpretando ruoli shakespeariani ma cimentandosi anche con Beckett e Pinter e portando in scena, nel 2013 a Broadway, insieme all’amico Patrick Stewart, “Terra di Nessuno”, l’opera in due atti scritta dal drammaturgo britannico nel 1975.
Harold Pinter e Ian McKellen si conobbero nel 1983. Harold voleva che Ian avesse una parte nel film “Tradimenti” e così incontrarono il produttore Sam Spiegel.
“Harold ed io” – ricorda McKellen in una recente intervista – “ci sedemmo nel suo ufficio e gli dissi che avevo intenzione di trasferirmi a New York. Spiegel mi chiese: ‘Porterai con te la famiglia?’ Io dissi: ‘Non ho una famiglia, sono gay’. Era la prima volta che facevo coming out. Da quell’ufficio uscimmo dopo due minuti. E Pinter continuò a scusarsi con me per 25 anni per non avermi difeso”.