Caro Harold…

Caro Harold…

Harold aveva 21 anni quando incontrò, letterariamente parlando, Samuel Beckett.
Era il 1951. Pinter era in tournèe per interpretare alcuni ruoli shakesperiani con la compagnia di Anew McMaster quando incappò, per caso, in una copia della rivista Poetry Ireland che pubblicava in anteprima sei paginette del romanzo Watt che Beckett avrebbe dato alle stampe due anni dopo.

Harold setacciò tutte le librerie di Londra alla ricerca di una qualsiasi opera di questo sconosciuto autore.

Riuscì finalmente a scovare una copia di Murphy che mai più restituì alla Bermondsey Public Reserve Library. Mai si pentì di questo suo furto che lui stesso liquidò come “my one criminal act”. Un incontro rivelatore per il futuro premio Nobel. Tuttavia, passarono più di dieci anni prima che Pinter si decidesse a scrivere a Beckett.
Era il 1960 quando Harold sottopose a Samuel i testi di The caretaker, inaugurando una consuetudine che si sarebbe protratta negli anni a venire. Fu l’attore Roger Blin a farli finalmente incontrare a Parigi. E fu così che i due vagarono tutta notte da un caffè all’altro (sulla 2CV guidata spericolatamente da Beckett) parlando di politica, filosofia e di cricket, loro grande passione comune.

La serata finì con una zuppa di cipolle a Les Halles.

E con una congestione che colpì Harold cui Samuel pose rimedio con del bicarbonato di sodio. L’amicizia si consolidò e lo scambio epistolare tra i due si fece sempre più confidenziale. Scrivevano di teatro, di cricket e di rugby, di salute e di poesia. Beckett teneva in grande considerazione i consigli di Pinter – sempre gli inviava copie dei suoi testi – e non si faceva scrupoli a suggerire ad Harold revisioni di alcuni passaggi che lui gli sottoponeva. “Bravissimo yet again” scrisse Beckett in una lettera del 1971 congratulandosi con Pinter sia per il testo teatrale di “Old Times” che per la sceneggiatura del film The Go-Between, diretto da Joseph Losey, che si era aggiudicato la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Il carteggiò terminò nel 1988, un anno prima della scomparsa di Beckett, con una cartolina spedita da Sam al suo caro Harold.
Un rapporto di amicizia e di stima il loro, raro e prezioso come il tributo che Pinter, anziano e malato, dedicò a Beckett nel 2006 interpretando in sedia a rotelle l’Ultimo nastro di Krapp, il monologo scritto dal Premio Nobel irlandese nel 1958.

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