Harold Pinter e le verità nascoste

Harold Pinter e le verità nascoste

Squilla in piena notte il telefono di un appartamento londinese. Harry risponde. Dall’altra parte dell’apparecchio una voce sconosciuta chiede di Bill.

In questo clima di suspense degno di un romanzo di Agatha Christie si apre “La Collezione” di Harold Pinter, una sorta di giallo (amoroso) – l’opera fu rappresentata per la prima volta nel 1962 e diretta dallo stesso Pinter insieme a Peter Hall – che non svela in finale la verità lasciando anche il dubbio che, forse, nessun “delitto” è stato commesso…

Ma facciamo un passo indietro. Ci sono Harry e Bill, una coppia omosessuale che vive nell’elegante quartiere londinese di Belgravia. E poi ci sono Stella e James, moglie e marito che risiedono a Chelsea.

Bill e Stella, entrambi stilisti rampanti, si conoscono per caso a Leeds… cosa è successo tra i due in quella cittadina dello Yorkshire? Hanno passato insieme una notte, come dice Stella, in una camera d’albergo?

Il marito di Stella è determinato a scoprire la vera verità. E così James, dopo quella telefonata nel cuore della notte, si presenta senza preavviso a casa di Billy.

Fin qui parrebbe una banale storia di tradimenti con il coniuge ferito pronto a sfidare a singolar tenzone il rivale in amore. Ma si sa Pinter ci ha abituato a ben altro…

E sul presunto rapporto tra Bill e Stella si scatena una bufera di rivalità e passioni, una malcelata battaglia tra e all’interno delle due coppie combattuta a suon di menzogne e contraddizioni in cui i personaggi scelgono di non dire mai quello che veramente pensano.

Bill diventa l’oggetto del contendere, sottoposto al processo inquisitorio di James e al fuoco “amico” del convivente Harry geloso non solo della donna che forse ha sedotto il suo compagno ma anche del di lei marito.

Tra riti salottieri con olive e vodka, silenzi e pause, si consuma una dura lotta dove le parole diventano più taglienti di quel coltello lanciato da James “soltanto per giocare” che ferirà Bill ad una mano.

E così quell’adulterio, probabilmente solo immaginato e raccontato, lacera i protagonisti molto di più di un tradimento consumato. Perché anche alla fine, tra i labili confini di realtà e finzione, la verità rimarrà incerta.

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Nel 1976 il grande Laurence Olivier produsse una versione televisiva de “La Collezione” magistralmente interpretata da Alan Bates (James), Malcolm McDowell (Bill), Helen Mirren (Stella) e dallo stesso Olivier nel ruolo di Harry.

Per chi volesse: The Collection

 

Ph Google.com

2 thoughts on “Harold Pinter e le verità nascoste”

  1. Al Festival di Dublino del 20…. non ricordo la data, Pinter, ne La Collezione, intepretava Harry, bravissimo, e, con ironia tale che ci ha fatto morire dalle risate. Mi manca sempre di più, ne parlavo un po’ di tempo fa con Judy Daish, la sua agente storica, e anche a lei la nostalgia cresce invece di svanire.

    • E’ proprio vero cara Alessandra… non solo perché ha scritto opere straordinarie ma anche perché è stato e continua ad essere un esempio di salda coerenza e di onestà intellettuale, virtù oggi sempre più rare. E a te un grazie per le puntuali traduzioni e per quel piacevole pomeriggio in cui hai condiviso con noi i tuoi ricordi di Harold. Un abbraccio e a presto.

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