Per decenni in tanti hanno cercato significati reconditi in oggetti di uso quotidiano che Pinter amava inserire nelle sue opere. Curiosità che, nel 1966, attanagliò anche un gruppo di studenti inglesi tanto da far prender loro in mano carta e penna e scrivere ad Harold per avere delucidazioni su alcuni particolari de “Il Guardiano”. Scritta
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