“Quando mio padre morì nel 2013, ricordo di aver letto le parole ‘la verità al potere’ nel suo necrologio. Fu allora che mi misi in contatto con Henry. Volevo sapere di più sulle loro vite, sul loro rapporto e perché quelle parole erano diventate così importanti per Harold, Mick e il resto della Gang”.
Con queste parole Jeremy Goldstein racconta come è nato “Truth to Power Café”, un evento internazionale che si ispira alle convinzioni politiche e filosofiche di Harold Pinter e della Hackney Gang di cui facevano parte anche suo padre Mick e Henry Woolf, l’ultimo membro superstite della Gang che, ottantanovenne, si esibisce sul palco di questa performance teatrale che sarà in scena sino al febbraio 2020 in diverse città britanniche.
La mitica Hackney Gang… un ristretto e affiatato gruppo di ragazzi senza un penny in tasca che negli Anni ’50 trascorreva le ore sul fiume Lea e nei caffè di Hackney a discutere di cultura, a recitare poesie, a leggere romanzi “capitanati” da Harold Pinter.
In un’intervista del 2007 a The Guardian, Henry Woolf – che nel 1957 firmerà all’Università di Bristol la prima regia del primo testo pinteriano “The Room” – raccontò come Harold Pinter già allora fosse un leader che li conduceva per territori inesplorati alla scoperta di nuovi autori come Samuel Beckett e Henry Miller e li trascinava al cinema per assistere ai film d’avanguardia di Bunuel e Cocteau.
Un gruppo affiatato, per il quale l’amicizia era sacra. Grandi amici che Harold Pinter non dimenticherà mai e a cui indirizzerà lunghe lettere. Una straordinaria collezione epistolare che, conservata per anni nelle case di Henry Woolf e di Mick Goldstein, è stata acquistata nel 2014 dalla British Library di Londra.
“Leggere quelle lettere è stata una rivelazione”, ha detto Jeremy Goldstein. “Per la prima volta, ho potuto incontrare mio padre da giovane, l’uomo che non ho mai conosciuto. Questo mi ha aiutato a fare i conti con quella che è sempre stata una relazione molto difficile tra noi. E così Truth to Power Café è diventata una lettera d’amore in memoria di mio padre Mick e dei suoi amici di 60 anni, Harold e Henry”.
Un atto d’amore che si trasforma in un evento straordinario che unisce memorie, poesie, musica, immagini ma anche testimonianze di persone comuni che hanno la possibilità di salire sul palco per far sentire la loro voce rispondendo alla domanda: “Chi ha potere su di te e cosa vuoi dire loro?”.
Perché in un’era di post verità, parlare di verità al potere è un mezzo non violento di risoluzione dei conflitti. E grande è la responsabilità di artisti e intellettuali perché, come dice Jeremy Goldstein, “dopotutto, se non dici la verità a teatro non hai alcun diritto di essere lì”.
E per chi volesse saperne di più: Truth to Power Café
Ph via Truth to Power Café