“Ha emozionato con parole affilate, ha fatto sorridere e ridere, ha colpito allo stomaco con le sue analisi politiche prive di scorciatoie verbali”.
Così la giornalista Sara Strippoli scrisse di Harold Pinter su la Repubblica del 13 marzo 2006.
Pinter, fresco di Nobel per la letteratura, era a Torino quell’anno per ricevere un altro importante riconoscimento, il “Premio Europa per il Teatro”, istituito dalla Commissione Europea nel 1986 per premiare quelle personalità teatrali capaci di contribuire alla “realizzazione di eventi culturali determinanti per la comprensione e la conoscenza tra i popoli”.
Non era la prima volta che il grande drammaturgo britannico sbarcava nel capoluogo piemontese.
Nel 1997 Harold Pinter era presente alla rappresentazione – dopo il grande successo della prima a Palermo – di “Ceneri alle ceneri”, la piece interpretata da Adriana Asti che lui stesso diresse.
E ancora nel 2002, quando l’Università di Torino gli conferì una laurea honoris causa e lui tenne una lectio magistralis che fu un violento j’accuse antiamericano.
“Ho dei bei ricordi di Torino”. Queste le sue parole quando salì sul palco dello storico Teatro Carignano per ricevere il premio. Oltre duecento giornalisti e critici italiani e stranieri erano presenti e un grande applauso gli venne tributato da un pubblico internazionale e appassionato.
Nell’intervista condotta dal suo biografo, il critico del The Guardian Michael Billington, sottolineò il suo rinnovato amore per la poesia ed espresse la sua intenzione di non scrivere più per il teatro:
“ho scritto 29 piece. Non è abbastanza? Certamente lo è per me”.
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