“… mi confessò che la regia (quella di Luchino Visconti per Old Times) gli aveva fatto orrore. L’unica cosa che gli era piaciuta ero io”.
Così Adriana Asti, in una recente intervista, ricorda la risposta di Harold Pinter al di lei desiderio di essere da lui diretta in “Ashes to Ashes” – “Ceneri alle Ceneri”.
Rappresentata in Inghilterra nel 1996, “Ashes to Ashes” – una delle ultime prove del drammaturgo inglese – fu messa in scena in Italia nel 1997 dallo stesso Pinter con debutto a Palermo al Teatro Biondo. Più volte interprete pinteriana (fece scandalo quando recitò nuda nella versione di Old Times per la regia di Luchino Visconti in cui recitò nuda) Adriana Asti ottenne in questa piece il ruolo di Rebecca, una donna sui quarant’anni – quasi perennemente seduta su un’imponente poltrona bianca – sposata con Devlin, interpretato dall’attore polacco Jerzy Stuhr noto per aver lavorato con registi del calibro di Andrzej Wajda, e Krzysztof Kieślowski.
Considerata un’opera che conferma la formula classica del teatro pinteriano e l’impegno civile che ha caratterizzato la vita di Pinter, “Ashes to Ashes” si dipana tra i dialoghi, apparentemente consueti, dei due coniugi: lei svela sconcertanti avvenimenti del suo passato – è perseguitata dallo spaventoso ricordo del genocidio e della deportazione – al consorte che, a sua volta, sottopone la moglie a un serrato interrogatorio a proposito di un ipotetico amante di lei.
Dall’opera è stata tratta una versione televisiva per la RAI di Torino – sempre curata da Harold Pinter – andata in onda nel 2005, un piccolo capolavoro di 55 minuti.
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