Era l’agosto del 2015 quando il New York Times annunciò che Thom Yorke, il frontman dei Radiohead, avrebbe composto la colonna sonora della pièce “Old Times – Vecchi Tempi” diretta da Douglas Hodge.
E così fu. Le note del leader della celebre rock band inglese risuonarono sul palcoscenico di Broadway il 17 settembre, dopo sei mesi di intenso lavoro durante i quali Thom Yorke usò sintetizzatori vintage per evocare l’epoca in cui è ambientata l’opera pinteriana.
Una colonna sonora perfetta per “Old Times – Vecchi Tempi”.
Il regista britannico all’epoca dichiarò: “la musica che ha scritto Thom dà un senso di immediatezza alla performance incentrata sulla memoria e sull’amore. La musica di Thom funziona nei flashback e nei flash-forward: si passa da un hic et nunc, qui e ora, a giochi sonori di ripetizioni. Thom usa le note per giocare con il tempo nello stesso modo in cui fa Pinter nel testo, con la penna. Il suo stile è epico, complesso, irresistibile. A tratti da spezzare il cuore”.
E il geniale ed enigmatico Yorke, che rimase affascinato da “Old Times – Vecchi Tempi”, ebbe a dire: “mi è piaciuto molto esplorare attraverso la musica i temi dell’amore e della memoria che sono cruciali nel testo di Pinter, così come i suoi ritmi, le sue svolte narrative, le sue sfumature”.
Johann Sebastian Bach era il compositore preferito di Pinter.
Chissà se Harold avrebbe apprezzato le note di quel talento inquieto di Tom. Io credo di si.
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