La loro storia cominciò con tre parole “Devi proprio andare?”.
Harold Pinter e Antonia Fraser si conoscevano appena quando, la sera dell’8 gennaio 1975, Harold pronunciò quella breve frase che segnò l’inizio di una lunga storia d’amore. Lui Aveva 42 anni, lei 44 anni. Entrambi erano sposati. Lui con l’attrice Vivien Merchant e lei con Sir Hugh Fraser, allora membro conservatore del Parlamento britannico.
Nelle parole di Lady Antonia, tratte dal suo libro “Must You Go?: My Life With Harold Pinter”, il ricordo dei loro primi incontri…
“Ho visto per la prima volta Harold dall’altra parte di una stanza affollata, ma era l’ora di pranzo e non una magica serata. Non parlammo. Stavo pranzando al ristorante Etoile in Charlotte Street, a Soho; il mio compagno indicò un trio di uomini che pranzavano di fronte a noi. Erano Robert Shaw, Donald Pleasence e Harold; stavano discutendo del dramma di Robert “The Man In The Glass Booth” in cui Harold avrebbe diretto Donald”.
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“Successivamente, prima ancora di conoscerci, sentii la voce di Harold alla National Portrait Gallery, in occasione di un recital tratto dal mio libro ‘Mary Queen Of Scots’. ‘Una meravigliosa voce da baritono’, come giustamente la definì Arthur Miller.
La moglie di Harold, Vivien Merchant, interpretava Maria Stuarda… lo spettacolo procedeva senza intoppi quando improvvisamente si sentì una voce maschile in fondo alla galleria. Al termine della rappresentazione, piuttosto indispettita, chiesi cosa fosse successo: ‘Oh, quello era Harold Pinter’, mi fu detto. ‘Ha ripreso un addetto per aver aperto la porta nel bel mezzo del recital’…
Più tardi, quando mi presentarono Harold, gli chiesi se fosse davvero stato lui. ‘Sì’, rispose lui con soddisfazione, ‘faccio spesso questo genere di cose’. In situazioni simili, che accaddero in futuro, mi ritrovai ironicamente a dirmi: ‘Non posso dire di non essere stata avvertita’ …”
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“E poi, la sera dell’8 gennaio 1975, andai allo Shaw Theatre per assistere alla prima de ‘Il Compleanno’ diretta da Kevin Billington, marito di mia sorella Rachel. Harold era ovviamente lì e al termine della rappresentazione ci sarebbe stata una cena a casa dei Billington a Holland Park…
Una cena molto divertente a casa di Rachel e Kevin in Addison Avenue: un lungo e conviviale tavolo. Ero un po’ delusa di non essere seduta accanto al commediografo che sembrava pieno di energia, con capelli neri ricci e orecchie a punta, come un satiro.
A poco a poco gli ospiti andavano via e alcuni vicini di casa mi offrirono un passaggio: ‘Un momento’, dissi. ‘Voglio salutare Harold Pinter e dirgli che mi è piaciuta la commedia, non l’ho ancora fatto’.
Mi sono diretta dove era seduto Harold: ‘spettacolo meraviglioso, recitazione stupenda, ora me ne vado’. Mi guardò con quegli incredibili luminosi occhi neri: ‘devi proprio andare?’, mi disse. Pensai a casa, ai bambini da accompagnare a scuola la mattina dopo, all’estenuante notte trascorsa in cuccetta tornando dalla Scozia, alla futura biografia di Carlo II. . . ‘No, non è essenziale’, dissi.
Verso le 2.30 del mattino Rachel e Kevin erano visibilmente esausti, eravamo gli ultimi ospiti. Alla fine, fu Harold a darmi un passaggio a casa… Gli ho offerto un caffè. In realtà gli ho dato dello champagne. Con straordinaria sconsideratezza rimase fino alle 6 del mattino ma, naturalmente, la vera incosciente ero stata io.
A volte abbiamo pensato a cosa sarebbe successo se avessi risposto: ‘Sì, devo proprio andare’. Harold, convinto oramai che io fossi il suo destino, rispondeva galantemente: ‘Ti avrei trovato in qualche modo’. Ma avevamo pochi amici in comune… fondamentalmente vivevamo in mondi diversi. Quella notte è stata la chance, la nostra chance”.
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Harold e Antonia si sposarono nel 1980.
Rimasero insieme sino a quel giorno di Natale del 2008, quando Harold lasciò tutti noi.
Antonia fu accanto a lui sino alla fine: “mi sono chinata e non ho più sentito il suo respiro… mi sono seduta per un po’. Poi l’ho baciato… ‘Devi proprio andare?’. ‘Si, è ora’. E prima di lasciare la stanza, dopo un ultimo bacio, ho detto: ‘Buonanotte dolce principe, e possa un volo d’angeli cantando accompagnarti all’ultimo riposo”.