A quei tempi ero poco più che una bambina, non conoscevo Vecchi Tempi e il mio amore per Harold non era ancora sbocciato.
Era il 1973 e per la prima volta in Italia venne messa in scena la piece Old Times con il titolo modificato in “Tanto tempo fa”. Il regista era il grande Luchino Visconti, Umberto Orsini interpretava Deeley, Adriana Asti recitava (nuda) nei panni di Kate e l’iconica Valentina Cortese in quelli di Anna.
Il debutto, al Teatro Argentina di Roma, fu un successo.
Orsini ricorda che c’erano proprio tutti a quella prima, tutto il teatro e tutto il cinema europeo ad applaudire il regista de “Il Gattopardo” che si intravedeva nell’ombra di un palco del primo anello. Alla trentacinquesima replica Pinter arrivò improvvisamente da Londra.
Alla fine della rappresentazione, dalla sala si udì un fischio. Era il suo.
No, ad Harold proprio non erano piaciuti gli italici “Vecchi Tempi”. E fu così che si scatenò l’ira funesta del futuro Premio Nobel. Pinter tolse a Visconti i diritti di rappresentazione adducendo come motivo il fatto che non era stata adottata la traduzione da lui indicata. In realtà non apprezzò per niente gli stravolgimenti del nostro regista reo di aver tradito i canoni delle sue rappresentazioni. A cominciare dal palco, allestito come una specie di ring con gli spettatori sui quattro lati: “un ring da pugilato al centro scena no e poi no…non è questo il modo, spicciolo e pedestre, di alludere ai conflitti tra personaggi” tuonò Harold. E poi quella regia, così esplicita nel sottolineare il legame erotico tra le due protagoniste che si può forse intuire nell’originale… e no, al Maestro del “non detto” questo non andò giù, tanto che furibondo ebbe a dire: “non ho mai scritto una commedia lesbica, dove una donna si esibisce nuda, dove viene versato del borotalco sul suo seno, dove un uomo masturba la moglie”.
Trent’anni di silenzio e poi, nel 2004, Vecchi Tempi tornò in scena, ancora una volta con protagonista Umberto Orsini. E quella volta le cose andarono diversamente. Con l’ironia british che sempre lo contraddistinse, Pinter disse al regista Roberto Andò: “Non vedo l’ ora di venire a Milano per vedere Vecchi tempi. In fondo è la prima volta che va in scena in Italia, a parte il testo «omonimo» di Visconti…
Credits ph Pinter: www.nytimes.com via Pinterest – Credits ph Visconti: public domain
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