Fu amore a prima vista. Era il 1997 e frequentavo l’Acting for Theatre al Lee Strasberg Institute di New York con un grande Maestro, Robert Castle.
Dopo avermi visto in una scena di Doll’s House di Ibsen mi chiese di lavorare su Ruth, la straordinaria protagonista di The Homecoming di Pinter e portare in scena il suo incontro con Lenny. Lessi il testo e fu un colpo di fulmine!
Da quel momento Harold fu un compagno di cammino, un Maestro che sembrava segnasse la strada. Fu lui che mi fece comprendere i significati della vita, ad insegnarmi il coraggio di essere indipendente nel pensiero e quello, difficilissimo, di dire le verità più scomode e temute.
“Lessi il testo e fu un colpo di fulmine”
Sono cresciuta con lui, con le sue lotte per i diritti di tutti e la ricerca della verità politica. Un uomo silenzioso Harold, eppure così risonante. Chissà cosa avrà pensato di me, 20 anni dopo New York, quando mi ritrovai in accappatoio sul palco del Teatro Out Off – diretta dal grande Michael Rodgers – questa volta nelle vesti di Kate, una delle protagoniste di Old Times alle prese con la ricerca di qualcosa di perduto in un lontano passato. Non lo saprò mai. Però ancora oggi sorrido quando penso che il mio debutto nazionale è stato il 10 ottobre, il giorno del suo compleanno! Un segno del destino? Chi lo sa.
Quello che so è che la mia passione per lui e le sue meravigliose opere continua e che Pinter Mon Amour è un modo per vivere e continuare a scoprire un uomo senza tempo, eterno nella sua comprensione e restituzione dell’animo umano. Un modo per condividere le sue parole e i suoi silenzi con chi, come me, lo ama. Con chi l’ha visto recitare con quell’espressione che ti cattura in un momento. E non ti lascia più!